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  • Immagine del redattoreSerena Tolomei

INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA(IVG) PARTE 3 IL METODO CHIRURGICO

Aggiornamento: 1 mag


In questa terza parte sull’IVG approfondiamo il metodo chirurgico .

Come accade per il metodo farmacologico anche il metodo chirurgico viene eseguito obbligatoriamente in una struttura ospedaliera, pubblica o privata.


Ha una durata media di circa 15 minuti e viene effettuata in regime di day hospital; infatti la maggior parte delle volte c’è bisogno solo di qualche ora di ricovero, dopodichè la donna potrà rientrare a casa e dal momento che il ricovero avviene generalmente al mattino., il rientro avverrà il giorno stesso,

Prima dell'intervento,e dopo aver stabilito che non ci sono controndicazioni, come ad esempio allergie, è possibile che venga iniziata la profilassi antibiotica, in modo che la donna sia coperta da eventuali infezioni dovute all’intervento.


Lo svuotamento strumentale dell'utero per l'interruzione di gravidanza può essere fatto sfruttando due metodiche singolarmente o in maniera complementare: 


  1. L'aspirazione (o isterosuzione), eventualmente seguita da raschiamento se necessario, o il solo raschiamento (metodica utilizzata molto più di rado).


Possiamo riassumere le fasi dell'intervento di aspirazione nei seguenti punti:


  • Dopo il ricovero, e qualche ora prima di entrare in sala operatoria, alla paziente viene somministrata una dose di prostaglandine (Misoprostolo o Cytotec). L’utilizzo delle prostaglandine è necessario per rendere morbida ed elastica la cervice , facilitando l’intervento. Il farmaco viene di solito inserito nella vagina sotto forma di compresse o gel, o per iniezione, ma meno frequentemente.

  • In alternativa ai farmaci, la dilatazione del collo dell'utero può essere eseguita per via strumentale, oppure attraverso entrambe le modalità (farmacologica e strumentale).

  •  Trascorso l'intervallo di tempo necessario alla dilatazione della cervice ( da 30 minuti a qualche ora), la paziente viene portata in sala operatoria.

  • Prima dell'intervento è necessario un consulto pre-anestesia in cui verrà definito, insieme al medico,il tipo di anestesia da impiegare. L'intervento infatti può essere eseguito sia in anestesia locale, eventualmente con sedazione profonda, sia in anestesia generale. Spesso le donne preferiscono non vedere e non sentire niente, non vivere “quel momento” da coscienti, quindi scelgono quella totale ,nonostante l’anestesia parziale comporti meno complicanze. In caso di anestesia parziale sono richieste all’equipe medico-sanitaria due qualità : esperienza ed empatia, in quanto la paziente è cosciente ed è fondamentale il sostegno e la comprensione.

  •  Lo svuotamento del contenuto uterino tramite isterosuzione viene fatto introducendo nell'utero una cannula collegata ad una pompa a vuoto elettrica che, una volta azionata, è in grado di aspirare il contenuto uterino. Il macchinario che consente questa operazione è chiamato "isterosuttore". Le cannule maggiormente utilizzate sono le cannule di Karman, che sono dritte , ma semirigide, per diminuire il rischio di perforazione accidentale dell’utero; hanno la punta chiusa e due aperture laterali; i diametri variano da 6mm a 12mm. Più sarà avanzata l’età gestazionale, maggiore sarà il diametro della cannula, perché il materiale da aspirare sarà più consistente. In genere entro le prime 8 settimane di gestazione viene utilizzata l’isterosuzione senza dilatazione della cervice, soprattutto se la donna ha già avuto almeno un parto vaginale. Dall'ottava alla dodicesima settimana di gestazione, viene eseguita in genere anche la dilatazione della cervice.

  • La dilatazione della cervice, viene poi eseguita con dei perni speciali (chiamati perni di Hegar), calibrati con diametro crescente di mezzo millimetro in mezzo millimetro, che vengono inseriti in sequenza, togliendo il precedente e inserendo il successivo. Così facendo si ottiene una dilatazione molto graduale e non traumatica della cervice.

  • Alla fine il medico esegue una ecografia per controllare che non siano rimasti nell'utero resti dell'embrione. Se fossero presenti, per prevenire un infiammazione, è possibile completare l'intervento di nuovo per aspirazione, o mediante raschiamento, procedura che prevede l'utilizzo di uno strumento noto come "curette", grazie al quale è possibile raschiare delicatamente il rivestimento uterino per asportare ciò che non è stato possibile rimuovere con l'aspirazione.

  • Al termine dell'intervento, la paziente viene riportata nella camera assegnatale e tenuta sotto osservazione per almeno tre ore. Appena possibile, il personale sanitario del reparto fornirà tutte le indicazioni e il supporto del caso.


Per gravidanze che superino le dodici settimane (dopo i termini della legge italiana per l'interruzione volontaria) vengono utilizzati la dilatazione e lo svuotamento. Questa procedura consiste nella dilatazione meccanica del canale cervicale,

dopodichè il feto viene rimosso. Questa IVG viene eseguita raramente, e solo in presenza di malformazioni del feto o di rischi per la salute della donna.Come ogni altro intervento chirurgico, l’IVG per aspirazione presenta alcuni rischi (a cui si aggiungono i rischi delle potenziali complicanze legate all’anestesia generale). I principali sono la perforazione uterina (rara ma grave) o l’infezione dovuta all’introduzione di uno strumento nell’utero.

Al termine dell'intervento, se richiesto e se il medico non rileva problemi, è possibile inserire un dispositivo intrauterino contraccettivo allo scopo di prevenire future gravidanze non desiderate. Anche in questa circostanza, il tema potrà essere discusso con il medico prima dell'esecuzione dell'aborto chirurgico.

Verranno poi programmate delle visite di controllo ad intervalli di tempo che possono variare da una struttura sanitaria all'altra.


La percentuale d’insuccesso del metodo è quasi nulla (0,3% contro 5% dell’IVG farmacologica), ma è importante ricordare che alcune IVG farmacologiche “incomplete” dovranno essere “terminate” in modo chirurgico. Come dopo un parto, nei giorni successivi all’intervento, potrebbero presentarsi delle emorragie.



DAL MINISTERO DELLA SALUTE


Puoi ascoltare l'episodio dedicato a questo argomento sulla pagina del Podcast

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