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  • Immagine del redattoreSerena Tolomei

KEY MESSAGES CONCLUSIVI

Aggiornamento: 17 giu


Ho pensato anche a te che non hai il tempo (o la voglia) di leggere gli articoli o ascoltare gli episodi.

Ti presento il riassunto in concetti chiave di tutto quello che dovresti sapere

sull' HPV:


● Il virus HPV è molto diffuso e ve ne sono molti tipi, tra cui alcuni oncogeni.

● Si stima che l’80% delle donne contragga uno o più tipi di HPV nell’arco della vita.

● Nella donna i tumori HPV-correlati si sviluppano in diversi sedi: o Orofaringe o Ano o Vagina o Vulva o Cervice

● Il cervico-carcinoma è il più rappresentato, soprattutto quello squamoso (2/3 dei casi).

● L’incidenza e la mortalità di questo tumore sono fortunatamente in forte calo nei Paesi Occidentali grazie ai programmi di screening, pur con alcune differenze.

● L’HPV è causa necessaria ma non sufficiente di carcinoma cervicale.

● Nella persistenza dell’infezione entrano in gioco diversi fattori, tra cui, il tipo di HPV, il fumo, la parità, la disbiosi, l’obesità, altre MST, in particolare HIV.

●non esiste cervicocarcinoma senza hpv

● La probabilità di nuova infezione da HPV diminuisce con l’età, ma è più probabile la persistenza del virus dopo l’infezione (ridotta clearance), pertanto il rischio di progressione a carcinoma resta elevato. Questo giustifica lo screening fino a 65 annI.


Lo screening è diverso e personalizzato a seconda dello stato vaccinale:

o Le ragazze che sono state vaccinate prima dei 15 anni con 2 dosi verranno chiamate dallo screening a 30 anni e saranno sottoposte ad HPV DNA test.

o Le ragazze vaccinate con una sola dose prima dei 15 anni o con 3 dosi dopo i 15 anni, saranno sottoposte a Pap Test a 25 anni.

o Le ragazze non vaccinate riceveranno offerta di vaccinazione al primo Pap Test a 25 anni.

Le lesioni cervicali possono essere di basso grado o di alto grado, con relativa minore o maggiore probabilità di progressione neoplastica.

● CIN 1 è la manifestazione istologica dell’HPV

● CIN 1 non è da ritenersi una vera e propria lesione precancerosa, ma frequentemente solo espressione di un’infezione virale.

● Il tasso di regressione delle CIN 1 è elevato, soprattutto nelle donne giovani.

● Il rischio di progressione delle CIN 1 è basso ed è legato a diversi fattori tra cui: o citologia di origine o caratteristiche della lesione colposcopica (estensione, multifocalità, GSC) o caratteristiche dell’ospite (età, immunocompetenza, stile di vita) o caratteristiche del virus (genotipo, carica virale)

● In caso di CIN 1 con GSC visibile, in donne desiderose di prole, è raccomandato il follow-up senza trattamento.

● In caso di CIN1 persistente a 2 anni di follow-up, colposcopia con GSC non visibile, lesione non completamente visibile, citologia di invio di alto grado (ASC-H/HSIL) è raccomandato il trattamento escissionale.

● Le recidive delle lesioni CIN 2+ sono un’evenienza di cui tenere conto nel follow-up delle donne dopo trattamento, in particolare in presenza di margini coinvolti e di tipi HPV ad alto rischio.


● Molte malattie HPV-correlate, tra cui il carcinoma della cervice uterina, sono prevenibili con la vaccinazione.

● Il vaccino è disponibile già da diversi anni, ma inizialmente veniva offerto gratuitamente solo alle adolescenti (9-12 anni).

● Successivamente, studi clinici hanno dimostrato il vantaggio del vaccino anche nelle ragazze dopo il debutto sessuale, nelle donne adulte (≥26 anni), nelle donne già trattate per lesioni HPV-correlate e nei maschi (vaccinazione universale).

● Alla luce di queste evidenze, l’offerta gratuita, pur con differenze tra regioni, si sta ampliando, tuttavia, molte donne sono ancora convinte di vaccinare le figlie e di essere escluse da questa opportunità.

● Il counselling vaccinale delle donne adulte e/o già trattate per lesioni, deve essere mirato alla consapevolezza del rischio relativo alle patologie HPV-correlate e dei vantaggi del vaccino, in termini di riduzione delle recidive, della persistenza del virus e della probabilità di nuove infezioni con altri tipi di HPV contenuti nel vaccino

● È bene sempre rassicurare anche sulla sicurezza del vaccino affinché il rapporto rischio/beneficio venga recepito correttamente

● Oltre alla sicurezza, è importante che venga compreso il potenziale beneficio del vaccino nelle donne adulte (di età ≥ 25 anni), o nelle donne già trattate per lesioni; sostanzialmente, ora dobbiamo rispondere a una domanda che possono farci le donne: «ma ne vale la pena… alla mia età?»…

● I dati di letteratura ci dicono di si, il rapporto rischio/beneficio è assolutamente favorevole, ma dobbiamo trasmettere questo nuovo messaggio alle donne.

● Abbiamo detto inizialmente, all’introduzione del vaccino, e per diversi anni, che questo vaccino ha la sua migliore efficacia nella pre-adolescenza, prima del contatto con il virus e perché il sistema immunitario garantisce la sua migliore risposta.

● Siamo riusciti a fare sì che le mamme maturassero la consapevolezza dell’importanza di vaccinare le loro figlie per proteggerle da adulte, e non è stato facile.

● Ora dobbiamo trasmettere un nuovo messaggio, cioè che i dati scientifici confermano che anche per loro può esserci una protezione aggiuntiva con il vaccino, rispetto all’infezione naturale o al solo screening.


● La buona notizia: non è (quasi) mai troppo tardi; l’età non costituisce più un limite per l’efficacia del vaccino, soprattutto del vaccino 9-valente, che copre diversi virotipi. o Il sistema immunitario della donna adulta risponde altrettanto bene, in modo quasi paragonabile a quello della donna giovane.

● Per motivare alla vaccinazione è quindi necessario sensibilizzare con tatto e cautela alla possibilità di contrarre l’infezione HPV anche dopo la menopausa.

● Pur essendo questa evenienza più rara con il passare degli anni, la persistenza del virus e la potenziale progressione neoplastica sono più frequenti rispetto alle donne giovani. Per questo «vale la pena»! Ovvero il rapporto costo/beneficio è ancora favorevole.

● Per quanto riguarda invece le donne già trattate, occorre essere, se possibile, ancora più empatici. ● Si tratta di donne già «sensibilizzate», spesso in ansia, in quanto devono sottoporsi per un periodo a controlli più ravvicinati e temono il cancro più della popolazione generale.

● Per loro, il vaccino deve essere proposto non come una panacea, ma in ogni caso come una possibilità aggiuntiva di protezione nei confronti di possibili ricadute/reinfezioni.

● Anche per loro una buona notizia


Anche se il vaccino non è in grado di modificare le lesioni in atto, la vaccinazione nella donna adulta, anche se già trattata per lesioni, ha dimostrato:

● Efficacia nella prevenzione delle nuove infezioni

● Efficacia nella prevenzione della perdita di competenza immunologica

● Riduzione del rischio di sviluppo di infezione incidente o recidiva del tratto genitale inferiore.


● Il vaccino anti-HPV non ha efficacia terapeutica nell’aumentare le possibilità di clearance virale nelle infezioni già presenti alla diagnosi.

● Il vaccino anti-HPV non ha efficacia terapeutica nelle patologie HPV-correlate, non modificandone il decorso, ma risulta efficace nel ridurre il rischio di recidiva di CIN 2+ dopo trattamento chirurgico.

● È importante che le donne comprendano bene la differenza tra cura e prevenzione delle recidive. La riduzione delle recidive, per quanto efficace, non esenta dai controlli post-chirurgici.

Non solo cervice: le altre patologie HPV-correlate e il ruolo della vaccinazione ● Abbiamo dedicato questa FAD al ruolo del vaccino nelle donne adulte o già trattate per lesioni cervicali HPV-correlate. ● Il carcinoma cervicale è la patologia HPV-correlata più diffusa, ma il vaccino protegge anche da altre patologie, più rare, ma molto aggressive, alcune delle quali possono colpire anche il sesso maschile.

● È bene quindi non dimenticare questo vantaggio, soprattutto nella comunicazione con le donne, giovani, diversamente giovani… e con i maschi.


Non dimentichiamo l’importanza della vaccinazione universale…

● Attualmente, per i maschi la vaccinazione è gratuita fino a 18 anni, ma si pensa ad una estensione dell’età anche per loro

● La vaccinazione universale (gender neutral), ovvero estesa anche ai soggetti di sesso maschile, ha un doppio significato: o Raggiungere l’immunità di gregge o Prevenire alcuni tipi di tumore HPV-correlato che colpiscono il sesso maschile (orofaringe, pene, ano) oltre ai condilomi.

● Si stima che, nell’arco della vita, circa il 73% degli uomini con un’età media di 33 anni, contrarrà una infezione da HPV. Di queste, la maggior parte avrà una risoluzione spontanea, una parte potrà invece dare adito a infezioni genitali croniche e solo la minoranza a un possibile tumore orofaringeo HPV-associato, sebbene le stime indichino quest’ultima condizione in crescita nel prossimo quinquennio

Non dimentichiamo l’importanza della vaccinazione universale…

● I tumori HPV-correlati che colpiscono il sesso maschile sono fortunatamente rari (ma in aumento), vengono in genere diagnosticati tardivamente, sono molto aggressivi, hanno un impatto importante sulla QoL e un’ elevata mortalità.

● Per gli uomini non c’è la possibilità di sottoporsi a screening come per le donne, pertanto hanno solo il vaccino come unica possibilità di prevenzione.

● Non si tratta quindi di un gesto di galanteria nei confronti delle partner, bensì di una forma di protezione per se stessi.

HPV e lesioni vulvari a rischio: considerazioni |

● Uno stile di vita sano è il primo passo per la prevenzione del carcinoma vulvare (alimentazione equilibrata, attività fisica e rinuncia al fumo)

● La visita ginecologica periodica evidenzia eventuali cambiamenti dell’area vulvare: ogni ginecologo dovrebbe anche insegnare alle proprie assistite l’autoispezione vulvare per sospettare variazioni dalla normalità il più presto possibile.

● La diagnosi precoce è un fattore prognostico più importante del carcinoma vulvare che aiuta a ottenere ottimi risultati di sopravvivenza ed estetico-funzionali della regione vulvare.

● La caratterizzazione molecolare dei tumori vulvari aiuterà la stratificazione del rischio inviando a terapie integrate le pazienti a rischio maggiore.

● Attualmente i tumori vulvari HPV correlati hanno una prognosi migliore

● Esistono due tipi di carcinomi vulvari e di relative lesioni pre-invasive: HPV-correlate e HPV-indipendenti.

● A livello vulvare, l’HPV è responsabile della maggior parte delle lesioni intraepiteliali (VHSIL) e di circa il 30% dei tumori invasivi

● Il genotipo più forte frequente è rappresentato dall’HPV 16, seguito da HPV 33 e 18.

● Il vaccino rappresenta l’unica forma di prevenzione primaria efficace

● Il vaccino quadrivalente riduce significativamente il rischio di recidiva delle VHSIL dopo trattamento chirurgico

● Le nuove infezioni da HPV rappresentano la minoranza delle recidive

● Il vaccino quadrivalente somministrato ale pazienti dopo conizzazione cervicale per HSIL riduce significativamente lo sviluppo di altre lesioni multicentriche.

● Il beneficio della vaccinazione è globale e dovrebbe essere proposta a tutte le pazienti trattate per lesioni tutte le lesioni HPV correlate



Condilomatosi vulvare, una condizione benigna ma fastidiosa

● La condilomatosi è una condizione benigna, dall’aspetto di una verruca, che affligge entrambi i sessi, ma più frequente negli uomini dai 15 ai 40 anni.

● È molto contagiosa, specie se di recente insorgenza.

● È una patologia correlata alla presenza di tipi HPV a basso rischio (quasi totalmente 6 e 11), non soggetta a progressione neoplastica.

● Generalmente i condilomi non provocano disturbi, possono dare fastidio o prurito e sensazione di disagio, anche psicologico, con un impatto negativo sulla vita sessuo-relazionale.

● Tendono ad estendersi alle zone circostanti e sono soggetti a frequenti recidive.

● Se non adeguatamente trattati, i condilomi possono permanere per lungo tempo o aumentare di numero e di dimensione, creando disturbi rilevanti alla funzione sessuale, a quella urinaria ed alla defecazione.

● Nella donna i condilomi si localizzano a livello della vulva e della vagina.

● I condilomi genitali possono guarire spontaneamente, in un tempo di 6-12 mesi, specialmente nelle donne giovani.

● Il trattamento si rende spesso necessario, non solo per motivi psicologici, ma anche perché è opportuno evitare la diffusione dell’infezione.

● La disseminazione del virus avviene infatti molto facilmente, anche dopo mesi.

Condilomatosi vulvare: trattamenti

● Al momento della diagnosi, le donne dovrebbero avvisare i partner per un controllo e utilizzare il condom fino alla fine del trattamento.

● La rimozione dei condilomi esterni avviene mediante crioterapia, laser-terapia, diatermocoagulazione, asportazione chirurgica o mediante l’applicazione locale di farmaci con funzione immunomodulante (imiquimod, interferone) o citotossica (podofillina).

● I condilomi vaginali si possono rimuovere durante colposcopia.

Condilomatosi vulvare: prevenzione

● Il successo del trattamento dipende, oltre che dall’estensione della lesione e dalla sede, anche dallo stato immunitario della donna.

● È importante che le pazienti si sottopongano a controlli periodici perché le recidive sono frequenti (più del 10% dei casi).

● Il vaccino 9-valente contiene anche i virotipi 6 e 11, responsabili della condilomatosi, un motivo in più per sottoporsi alla vaccinazione


Puoi ascoltare l'episodio dedicato a questo argomento sulla pagina del Podcast



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