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  • Immagine del redattoreSerena Tolomei

TOXOPLASMOSI(parte1): Rischi per il feto e Toxo test

Aggiornamento: 29 ago


Continuiamo con la saga delle malattie assolutamente da evitare in gravidanza..

Nell' articolo "Vaccini durante la preconcezione" abbiamo parlato di quelle di cui esistono i vaccini , e abbiamo imparato che non tutti i vaccini possono essere somministrati durante la gravidanza, per cui è bene approfittare del periodo preconcezionale per sottoporsi alla vaccinazione.

Vi consiglio di leggere anche quell’articolo o ascoltare iol relativo episodio sul podcast se non l’avete fatto.


Per l’infezione di cui parliamo oggi , invece, non abbiamo ancora un vaccino.

Il microorganismo che la provoca non è un virus , ma un vero e proprio parassita. Sto parlando del toxoplasma gondii , che provoca la Toxoplasmosi.


La toxoplasmosi è molto rischiosa per il feto, se contratta in gravidanza.

Fra poco entriamo nel particolare

Questo tipo di infezione

Con il termine zoonosi si intende una qualsiasi malattia infettiva che può essere trasmessa dagli animali all'uomo direttamente o indirettamente.”.


Vedete, per fortuna la toxoplasmosi non è contagiosa come le infezioni virali e anche se non abbiamo il vaccino possiamo tranquillamente proteggerci.

Come ? Puoi scoprirlo nella parte 2 appena verrà pubblicata :

“TOXOPLASMOSI(parte 2): Gatto o non Gatto, questo è il problema”

Ho preferito dividere il tema toxoplasmosi in due macro argomenti.

In questo parliamo del significato dei vari risultati del toxotest, e di quanti e quali rischi esistono per il feto se si contrae la toxoplasmosi in gravidanza, e come cambia la percentuale di rischio e la prognosi per il feto nei vari trimestri; mentre nella parte due conosceremo meglio questo parassita e capirete che ogni accorgimento che vi darò avrà il suo motivo, tutto per evitarvi comportamenti eccessivi e ansie inutili. Ok?

E finalmente daremo un po’ di giustizia ai nostri a-mici.


TOXO-TEST

Ora mi rivolgo direttamente a te aspirante mamma. Se sei qui immagino che tu non ricordi di aver mai contratto la toxoplasmosi. Lo scoprirai con il toxotest, di cui parliamo fra poco.

Magari l’hai già fatto il toxotest e vuoi solo sapere come interptretarlo prima di andare dal ginecologo. Sarai accontetata.

In ogni caso, quindi, che tu sappia, potresti anche avere già contratto la toxoplasmosi e a quel punto potresti stare tranquilla in gravidanza,perché saresti immune per tutta la vita, quindi niente ansie e niente accorgimenti per non contrarla durante la gravidanza; ma perché non puoi essere sicura di averla già presa?? L’avresti capito se era quella , no?

La toxoplasmosi in realtà non è una malattia con sintomi evidenti e specifici che non ha nessun’altra malattia, anzi i sintomi sono piuttosto lievi e facilmente confondibili con una qualunque influenza : in genere si accusa stanchezza, febbre, mal di testa ,mal di gola, linfonodi ingrossati, sensazione di "ossa rotte", niente di che se il tuo sistema immunitario funziona bene.

Com’è il nostro motto in preconcezione?: “gioca d’anticipo”.

E come puoi giocare d’anticipo con la toxoplasmosi? Con il toxo-test , niente di complicato ; si fa su un campione di sangue con un semplice prelievo, sarà una delle tante provette insieme agli altri esami che farai in preconcezione sul quale si ricercano gli anticorpi IgM e IgG (rispettivamente le immunoglobuline M e le immuglobuline G)


Le IgM ci indicano la presenza della malattia in corso, mentre le IgG rappresentano gli anticorpi che proteggono per sempre dalla malattia una volta contratta.

Se tu avessi la fortuna di averla già contratta saresti immune per tutta la vita e non dovresti preoccupartene in gravidanza.

Anche se i risultati dovrai farli interpretare dal ginecologo te li spiego in maniera semplice, così ti fai un’idea. E più in basso trovi la tabella riassuntiva.


Possibili risultati del Toxo-test

Se risultano solo le IgM presenti : la malattia è in corso da pochi giorni, quindi sei nella fase acuta.

Se risultano invece solo le IgG presenti: la malattia non è in atto, ma è stata comunque contratta in passato e ora sei protetta per sempre dalla toxoplasmosi. ( il risultato sperato)

Attenzione che ora si va nel complicato .

Se risultano presenti contemporaneamente le IgM e le IgG, non è immediato interpretare il risultato.

Per cui si ricorre ad un ulteriore test, chiamato test di avidità delle IgG ,che quantifica nello specifico le immunoglobuline G .

In base alla loro quantità infatti si riesce più o meno a capire da quanto tempo è stata contratta la malattia.

Questo serve soprattutto se questo risultato esce durante la gravidanza.


Per finire, l’ultimo risultato è quello in cui le IgM e le IgG sono entrambe assenti.

Ecco questo non è proprio il risultato sperato, perché significa che non c’è la malattia in atto e non c’ è mai stata. In pratica NON SEI PROTETTA.


Per cui una volta in gravidanza ,dovrai ripetere il toxotest a partire dal primo controllo (entro 13 settimane+6), e lo ripeterai ogni 4-6 settimane in caso di negatività.

Tabella rosa sul toxo-test con le combinazioni dei valori positivi e negativi delle IgM e IgG e  il loro significato
Tabella dei significato dei risultati del Toxo-test in base alla presenza(+) o all'assenza(-) delle IgM e delle IgG (Creata con Canva da Ostetrica Sere)

RISCHIO DI CONTAGIO MADRE-FETO

’Ma ora passiamo alla parte delicata di questo episodio.

Inizio subito a parlarvi di quanti e quali rischi corre il feto nel corso della gravidanza se per caso venisse contratta toxoplasmosi dalla madre e venisse trasmessa al feto.

Il rischio di trasmissione è più basso quando causerebbe più danni al feto, ed è il primo trimestre.

Nelle prime settimane di gestazione , infatti la placenta offre una buona protezione contro il passaggio del Toxoplasma gondii con probabilità del 5-15% ,di trasmissione al feto, ma se il contagio avvenisse potrebbe portare anche all’ interruzione spontanea della gravidanza, altrimenti a idrocefalia o lesioni cerebrali che possono provocare ritardo mentale ed epilessia, oltre che ridotta capacità visiva fino alla cecità.

Quindi per fortuna la placenta è più protettiva in questo periodo delicato.


Man mano che la gravidanza procede, invece, le probabilità di trasmissione materna al feto aumentano, perché la placenta diventa meno protettiva e il toxoplasma riesce più facilmente a passare la barriera placentare, fino all’ 80% di probabilità.

Nel frattempo, però il feto cresce e diventa più resistente agli effetti dell'infezione, quindi di norma non subisce gli effetti devastanti che si hanno nel primo trimestre, ma in ogni caso difficilmente resterà del tutto incolume, purtroppo. Infatti questi bambini la cui mamma abbia contratto la toxoplasmosi dopo le 16-24 settimane di gestazione appaiono spesso normali alla nascita, ma di solito attraverso indagini strumentali più approfondite si evidenziano alcune anomalie.


Diagnosi Toxoplasmosi Congenita: come riconoscerla

Per valutare se nelle donne in gravidanza affette da toxoplasmosi c'è stata la trasmissione dell'infezione al feto, sono di aiuto sia l'amniocentesi che l'ecografia fetale.

Il toxo test viene svolto per precauzione ogni 4-6 settimane proprio perché nel caso risultasse positivo, la mamma viene sottoposta subito ad una terapia antibiotica che riduce il rischio di trasmissione dell'infezione al feto e nel caso la trasmissione sia già avvenuta, riduce il rischio di gravi conseguenze per il feto. Sembra che con questo trattamento, almeno il 90% dei bambini che contraggono l'infezione in utero nasca senza sintomi evidenti, anche se viene comunque monitorato nei mesi successivi.


RACCOMANDAZIONE

Prima di salutarci vi faccio un’ultima raccomandazione: quando andate dal medico e richiedete gli esami preconcezionali, informatevi se il toxo-test è compreso nella lista, altrimenti fatelo (suono tastiera) inserire voi anche se fosse a pagamento, in ogni caso, meglio farlo. Vedrete che sulla richiesta degli esami preconcezionali apparirà il codice di esenzione dal ticket M00, dove 00 indica il periodo preconcezionale, mentre durante la gravidanza viene utilizzato il codice M più la settimana di gestazione.


Ascoltate anche il podcast, e seguitemi su Instagram alla pagina @ostetricasere per gli aggiornamenti.

Mi trovate ovunque in realtà, ma sono più attiva su instagram.

I miei link sono tutti qui su Linktree

 



FONTI:



Puoi ascoltare l'episodio dedicato a questo argomento sulla pagina del Podcast


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